Il viaggio di un barboncino dalla Tunisia con un gruppo di migranti. L’incredibile storia fino a Lampedusa

Fa il giro del mondo su internet il viaggio di un barboncino dalla Tunisia a Lampedusa. Erano passati da turisti quando in realtà erano migranti.

Negli ultimi giorni un caso molto particolare ha occupato qualche spazio sui più importanti canali internet e cioè quello del barboncino che è sbarcato a Lampedusa provenendo dalla Tunisia.

La foto “incriminata” ritraeva alcuni immigrati tunisini con un cane di piccole dimensioni, facendo partire alcune polemiche. La miccia, se così vogliamo scrivere, è stata innescata dal “Corriere della Sera”.

Pare infatti che le undici persone, fra cui tre donne, avevano con sé un barboncino e un abbigliamento curato ad hoc per poi farsi scambiare per turisti in vacanza: e così, muniti di bagagli, cappellini di paglia d’ordinanza e occhiali da sole hanno provato a mescolarsi alla folla dei turisti.

Il loro, tanto goffo quanto originale tentativo, stava anche per avere successo quando però la Guardia Costiera, in prossimità del “Molo Madonnina”, ovvero proprio dove avevano attraccato poco prima con uno dei tanti piccoli natanti che in questi caldi giorni di luglio fanno rotta sull’isola del Meridione italiano.

A tal proposito proprio la donna col barboncino è stata raggiunta dall’Huffington Post che le ha chiesto di commentare la vicenda: “Sono tornata in Italia per ricominciare: ci ho vissuto 15 anni perché nel mio Paese non si può stare” ha raccontato la diretta interessata, spiegando che la Tunisia oggi non è uno Stato libero e lei è alla ricerca di una nuova opportunità.

MIGRANTI TUNISINI COL BARBONCINO E OCCHIALI DA SOLE

Ad ogni modo, dopo essere stati ‘smascherati’, gli undici tunisini sono stati condotti nell’hotspot ubicato in Contrada Imbriacola, in un’area più interna della costa siciliana, assieme agli altri migranti sbarcati di recente.

Come accennato, la foto della donna che tiene al guinzaglio un barboncino, ha fatto il giro del web e da molti è stata vista con ironia oppure come il simbolo di una nuova ondata di arrivi e che vede i protagonisti cercare ogni espediente, anche quello all’apparenza più grossolano, per porre fine alla loro odissea in mare consumata tra gommoni o barchini improvvisati.

Come hanno spiegato non solo gli uomini della Guardia Costiera ma pure quelli della Guardia di Finanza (che a Lampedusa collaborano nella gestione dei flussi migratori), più che dalla Libia è facile arrivare dalle coste tunisine e spesso i viaggi in mare “non rendono nemmeno necessari i nostri salvataggi”, ha spiegato proprio al “Corriere” un uomo della Guardia Costiera.

Insomma, al di là dell’elemento curioso del barboncino che avrebbe dovuto trarre in inganno le forze dell’ordine, il piccolo natante sarebbe comunque approdato facilmente in Sicilia come peraltro sta accadendo ad altre piccolissime imbarcazioni in queste ore.

Guarda gli altri aggiornamenti sulla Tunisia cliccando qui.

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